Come fare web marketing

come fare web marketing

Spesso alcuni clienti vengono in studio chiedendomi “mi fai un preventivo di web marketing per la mia azienda?” ed io non posso che rispondere… “non posso fare un preventivo senza fare prima una corretta analisi della situazione attuale”.

Fare web marketing può voler dire tutto e niente.

Comunque, in questo articolo; ho voluto sintetizzare i 5 punti chiave per fare un ottimo lavoro di web marketing.

1) Analisi del web marketing aziendale (DOVE SONO)

Per fare una corretta analisi, basterà semplicemente farsi delle domande, che ci daranno l’idea della situazione attuale.

  1. Esiste un sito web aziendale?
  2. Il sito web è “responsive”?
  3. E’ stato realizzato in un’ottica di strategie SEO?
  4. Il sito converte?
  5. Hai un sistema che misura le visite sul sito, ed eventuale tasso di conversione?
  6. Hai un hosting veloce e sicuro?
  7. Hai un modo per raccogliere liste ed anche un sistema di newsletter? (anche se questo può alle volte non essere necessario)
  8. La tua reputazione su Google my business,  sui social e web in generale, come è messa?

2) Definisci gli obiettivi

Premettiamo che senza obiettivi non si può fare un piano (per obiettivi intendo per esempio il numero di potenziali clienti che si vuole acquisire e grazie al web ne si può avere anche una stima mensile o annuale).

Uno strumento che può essere di aiuto nel raggiungimento degli obiettivi, sono le KPI (Key Performance Indicator); non so se ne hai mai sentito parlare ma sono degli indicatori che permettono di controllare l’andamento delle campagne di marketing e non solo, ma anche tantissimi altri fattori, come per esempio la capacità di convertire di una pagina web, la permanenza di un utente su una specifica pagina e l’andamento della tua azienda.

Questo serve per far si che il Team preposto si concentri su obiettivi comuni, per avere il controllo del sistema messo in piedi e per evitare Briefing interminabili e senza soluzioni.

3) Identifica il target

Crea un identikit, il più dettagliato possibile, del tuo cliente tipo.

4) Crea i contenuti (Content Marketing)

Attraverso le tecniche di Copywriting e di persuasione, crea i contenuti che fanno leva su :

  1. Quello che il tuo prodotto servizio risolve ai tuoi potenziali clienti
  2. Quello che ti differisce dai tuoi competitor (la tua dichiarazione di differenziazione)

Tempo fa c’era la tendenza di creare il bisogno nella mente delle persone per poi vendere il prodotto, adesso si parte dall’identificazione del problema e su quello si crea una soluzione (prodotto/servizio).

I contenuti poi potrai distribuirli attraverso alcuni di questi strumenti :

  1. Video, da usare sul tuo sito/blog,  sul tuo canale youtube o social
  2. Post sui social con immagine mirata
  3. Post sul blog, con annesso video o immagine
  4. Ebook / Guida
  5. Webinar

5) Piano editoriale

Bene siamo arrivati al punto in cui devi prendere la tua agenda o il tuo calendario e iniziare a riempire i giorni della settimana con qualcosa del genere.

calendario editoriale web marketing

Si tratta di un piano con gli argomenti che avrai creato o che dovrai creare per intercettare il tuo target, ti sarà molto utile anche per abbozzare idee su “Head Line” e avere chiara la strategia da sviluppare in seguito e sarà inoltre utile per condividere le idee e gli obiettivi con i tuoi collaboratori.

Per redigere un piano editoriale, come vedi, non avrai bisogno di strumenti complessi, anzi, più saranno semplici da usare e più facile sarà il lavoro.

Io per esempio utilizzo google calendar e anche Trello che trovo molto utile per lavorare a progetti condivisi; puoi anche semplicemente usare un foglio excell o dei post-it.

web marketing piano editoriale

Aumenta la reputazione attraverso la richiesta di recensioni da parte dei tuoi clienti. Pubblica le testimonianze sia video che testuali. Scrivi sui blog o sui gruppi facebook che più influenzano il tuo settore, cosi da far aumentare la tua Reputazione online.

Questi erano a grandi linee i 5 step che uso per fare web marketing ai mie clienti. Li ritengo necessari per far arrivare il tuo messaggio davanti ai potenziali clienti e far crescere di conseguenza il tuo posizionamento.

Se hai consigli o riflessioni scrivi pure nei commenti, o in privato.

Posizionamento del brand

posizionamento del brand

Cosa vuol dire posizionamento del brand ?

Prima di iniziare da un’occhiata a questo breve video del mitico Monty 🙂

Spesso mi capita di parlare con Imprenditori o professionisti che credono di aver creato un brand quando invece hanno creato solo un logo .

Dove sta la differenza ? … ma soprattutto … dove sta l’errore?

Permettimi di esporti la mia idea.

Innanzitutto sta nel significato dei due termini, che spesso si finisce per unificare.

Definizione di logo :

(abbreviazione di logotipo; è la figura, che solitamente rappresenta un prodotto, un servizio, un’azienda, un’organizzazione, un gruppo musicale o altro ancora; tipicamente è costituito da un simbolo o da una versione o rappresentazione grafica di un nome o di un acronimo che prevede l’uso di un lettering ben preciso. (fonte wikipedia)

Brand invece ?

e qui non ho trovato definizioni convincenti, ma è palese che è l’identità di un prodotto/ servizio e quindi  :

Qui il prodotto cessa di essere una commodity (merce), e diventa marca.

Quindi un brand è :

Marca + Mission + Ecosistema + LifeStyle + status + modo di essere + + + + + … etc.

Spesso ripeto ai mie clienti, se si diventa Brand si esce dalla guerra dei prezzi, perchè i prodotti non sono più prodotti in quanto merce ma diventano uno status symbol, un modo di essere.

Ecco i soliti Brands noti che noi markettari ( passami il termine 🙂 ) amiamo esaminare e porre all’attenzione.

 

posizionamento del brand loghi

Solitamente il Brand, oltre che essere rappresentato da un Segno e da un Lettering , è rappresentato bene dal suo slogan o  PayOff, che ne rappresenta la visione imprenditoriale di chi lo ha creato, la missione .

Esempio classico di Nike, “Just Do It” vuol dire letteralmente “Fallo e Basta” , esprime un life style, un ecosistema, e quindi una nicchia.

Apple “Think Different” , oramai risaputo del perché di questa frase, e da qui il concetto di differenziazione.

Per essere unici dobbiamo essere diversi, e se Apple avesse scopiazzato IBM o Microsoft, non sarebbe differente e quindi non sarebbe diventata Apple.

Differenziati dai tuoi competitor, non copiarli altrimenti sarai sempre un clone (Caso Coca Cola / Pepsi)

Da ciò ne deriva che per essere un vero Brand non puoi rivolgerti a tutti, ma devi ricercare, identificare e far innamorare la tua nicchia, per usare un termine social la tua “Community”.

Come direbbe il saggio Seth Godin “Prima trova la nicchia di mercato e dopo realizza il prodotto” (tratto da la Mucca Viola di Seth Godin, se ti interessa approfondire ne parlo qui  )

Si, essere un brand vuol dire rivolgersi ad una precisa nicchia.

Risolvere un preciso problema.

Un’ottima strategia è anche quella di POSSEDERE UNA PAROLA.

Come spiegato da Al Reis, nel libro che non dovrebbe mancare nella libreria di un appassionato/esperto di marketing le 22 leggi immutabili del marketing

Il concetto più potente nel posizionamento di un brand è possedere una parola nella mente del cliente potenziale.

Ecco alcuni esempi:

  • Se devi pensare ad uno smartphone a cosa pensi ? (IPHONE)
  • Se devi pensare ad un paio di occhiali da sole ? (Ray Ban)
  • Ad un hamburger ? (McDonalds)
  • Ricerca in internet ? (Google)
  • Social ? (Facebook)
  • Animazione ? (Disney)
  • Auto elettrica ? (Tesla)

Possedere una parola vuol dire quindi avere successo nel business?

Penso proprio di si …pensaci un attimo e fammi sapere.

Quindi le conclusioni che ne traggo quali sono ?

Il logo è importante, ma ancor di più lo è quello che siete, quello che il vostro prodotto rappresenta, e quello che rappresenta per la vostra nicchia.

Andate oltre, diventate dei brand, create dei brand, date ad ogni vostro prodotto una vita propria.

Caso studio: Sai chi è la Procter & Gamble (P&G) , magari non ne hai mai sentito parlare ma non puoi non aver usato uno dei suoi “Brand“.

brand positioning e marketing

E dimmi una cosa ..se ti dico “Pensa ad un detersivo” chi ti viene in mente ?

A me il Dash… questo si chiama posizionamento nella mente del cliente, e sarà difficile per la concorrenza scardinarlo.

posizionarsi nella mente del cliente

 

Ci sarebbe da scriverci un libro sul Brand, e tanti libri sono stati scritti, ma spero che con quest’articolo ti abbia trasmesso qualche nozione di marketing.

Spero di esserti stato d’aiuto. Per qualsiasi domanda o curiosità, scrivimi pure.

A presto

Web marketing : Qualche trucco di SEO ON-SITE

primi sui motori di ricerca

Web Marketing: L’IMPORTANZA DELLA SEO PER UN SITO O BLOG

Perchè il mio sito non è primo sui motori di ricerca?

Mi capita spesso di dover più volte rimarcare ai clienti dell’importanza di avere un sito SEO friendly.

Ultimamente non si dà molto interesse a quest’aspetto, pensando che il traffico lo si possa creare pagando o solo tramite l’attività social, e a volte si crede che facendo campagne a pagamento questo migliori il proprio stato nell’indicizzazione nella SERP di google   (nessuno ha ancora provato che fare tante campagne ads porti un’aumento del ranking). Significato della parola SERP su wikipedia.

Ma partiamo dalle basi.

Cosa vuol dire SEO nel web marketing ?

Search Engine Optimization

Tutte quella serie di strategie e attività di ottimizzazione che hanno come obiettivo quello di portare il sito web nelle prime pagine dei motori di ricerca.

Quindi quali sono le fasi da seguire per rendere il sito web o blog SEO FRIENDLY ?

Attraverso la mia esperienza come esperto di web marketing,  posso dire di aver identificato 3 fasi fondamentali per ottimizzare un sito web in chiave SEO:

1) Ottimizzazione Tecnica

In questa fase si agisce tecnicamente sul proprio blog o sito web, andando ad analizzare il codice delle pagine.

E’ importante verificare, attraverso specifici tools( tipo google speed test), se il sito o il tema (se si utilizza un blog o sito in wordpress), è stato realizzato utilizzando una formattazione del codice ottimale e seo oriented e quindi , ben chiaro al motore di ricerca.

Il tools citato sopra indica cosa dovrebbe essere migliorato, e da un punteggio al vostro sito sia alla visualizzazione Mobile che Desktop. Es. vi dice se il CSS e Javascript è Minimizzato, o se le immagini sono troppo pesanti.

  1. La velocità, che può dipendere dal contenuto tipo le immagini, ma anche dal server dove il tuo sito è ospitato, e quindi l’hosting.
  2. L’utilizzo di CDN (content delivery network).
  3. Sito Responsive, cioè ottimizzato per essere navigato da device mobili.
  4. Una sitemap, e la comunicazione di questa  a google tramite webmaster tools, sempre di google.

2) Content marketing e leggibilità delle pagine

I tuoi contenuti dovranno essere coerenti con cosa il sito o blog vuole offrire.

Se gli utenti valutano bene i contenuti delle vostre pagine lo farà anche google.

L’aspetto da tenere in considerazione è l’utilizzo di parole chiave mirate ad intercettare l’utente.

Fai una buona analisi del mercato di riferimento in cui ti trovi e identifica il tuo target.

Tieni sempre a mente che, l’utente/cliente, sta cercando qualcosa perchè ha un problema, e Tu che offri a lui la soluzione, devi immedesimarti in lui, creando una serie di contenuti utili e di valore, con le giuste keywords.

Per fare questo ci sono diversi tools, anche gratuiti come ad esempio il keyword planner di google,  che, attraverso uno storico, ci danno la possibilità di analizzare le parole chiavi più utilizzate per la ricerca di quello specifico prodotto/servizio.

ALTRI ASPETTI FONDAMENTALI:

Ottimizzazione OnPage: dare un’importanza primaria al tag Title (il titolo della pagina), al tag Description(la descrizione della pagina) la URL della tua pagina (se è descrittiva migliora le performance)

Marcatori (no non sto parlando dei calciatori): creare una struttura gerarchica nel contenuto attraverso i marcatori, h1 ( deve essercene uno solo per pagina ), h2, h3… (possono essercene più di uno)

 

3) Link Building nel web marketing

Altro non è che far parlare del nostro sito, ad autorevoli blog o magazine online es. se parlo di calcio, essere citati nel blog  ufficiale della fifa da autorevolezza al mio blog (lo so è ovvio ma ci avevi pensato prima ? 🙂 ) .

Questo comunicherà a google che il nostro contenuto è di qualità ed è apprezzato da chi è già un’autorità online, e di conseguenza fa di noi un’autorità 🙂 .

Crescerà cosi non solo la credibilità del tuo blog, ma anche la  posizione nelle pagine di google (SERP e Page Ranking) .

 

Può sembrare un processo noioso e certosino, ma ti assicurò che nel medio e lungo periodo quest’attività ti porterà quella che in gergo si chiama traffico organico, che rispetto a quello a pagamento è più duraturo e poi è gratuito.

E’ importante quindi non trascurare questi 3 aspetti della SEO, che se fatti per bene diventano sinergici e portano risultai.

Per qualsiasi informazione scrivimi pure un commento o contattami.

A presto

E tu quale libro leggerai quest’estate ?

Spesso mi è capitato di passare estati senza fare un bel niente!!

Sole mare..cene con amici, locali notturni e diurni …ecc…

Tutto fantastico … non fraintendermi, si è fortunati ad avere tutto questo !!!

Ma finita l’estate ero punto e accapo. A settembre niente o comunque poco mi era rimasto, e si ripartiva con la solita routine, il lavoro ecc.

Da qualche anno a questa parte, e chi mi conosce lo sa bene, sto facendo un percorso nel quale la lettura ne è parte fondamentale.

E’ diventata un’ “Abitudine

A proposito di abitudine, sapevi che negli anni 50 un chirurgo plastico (Maxwell Maltz) fece passare quella che è chiamata oggi la teoria dei 21 giorni. Maltz scoprì che ad esempio i pazienti che erano stati sottoposti a un’operazione al viso, impiegavano 21 giorni per abituarsi ai nuovi tratti del loro volto, e la stessa cosa succedeva ai pazienti ai quali veniva amputata una gamba.

Uno studio dello “European Journal of Social Psychology” ha analizzato le abitudini di 96 persone per 12 settimane. In media, è emerso che ci vogliono circa 2 mesi perché un’abitudine diventi automatica, per l’esattezza 66 giorni. E per qualcuno ci vogliono addirittura fino a 8 mesi.

Ok ok, che siano 21 o 66 , la cosa essenziale è che mi sono cosi abituato a leggere che, se non lo facessi mi sentirei strano. Come lo è per la palestra, stessa cosa.

Quindi quest’estate leggerò almeno 3 libri sul marketing, 1 sulla gestione finanziaria, 1 sulla gestione aziendale.

Chi starà leggendo penserà che non ho niente da fare durante il giorno. 🙂 

(a dire la verità ho fatto un breve corso di Time Management)

Ma leggere si sta rivelando il miglior investimento. Attraverso la lettura, miglioro personalmente, nutro la mia curiosità, aumenta il mio orizzonte e scopro nuove strade che mi tornano utili nel lavoro e nella vita.

Insomma sento di migliorare… e migliorando io migliorano i prodotti / servizi che offriamo in Creadiva.

Aumentano le performance e le conversioni delle campagne marketing che offriamo  e abbiamo una visione più ampia di tutto il processo di Brand Positioning .

Insomma diamo maggior valore ai nostri clienti. Che lo percepiscono credetemi !!!

E tu ? quale libro leggerai quest’anno sotto l’ombrellone ?

A dimenticavo io leggerò : 

Buon’estate e buona lettura .